Il nostro corpo, è fisiologicamente predisposto per costruire, al nostro interno una sensazione di calma, di sicurezza e tranquillità, con l’attivazione del Sistema Nervoso Parasimpatico.
L’attivazione di questo sistema agisce in tutto il nostro corpo attraverso un singolo nervo, che parte direttamente dal centro del cervello e si dirama agli organi, ai muscoli, al cuore. E’ il Nervo Vago, che ha una funzione stabilizzante nel nostro corpo, come l’asse portante di una pagoda (Yori Gidron, 2019 pc), che permette a quest’ultima di resistere ad ogni terremoto.
A volte, però, ci sono periodi quotidianamente sovraccarichi di impegni, richieste, in cui il lavoro, la vita quotidiana, le relazioni, sembrano metterci a dura prova. Periodi in cui sembra di dover essere costantemente all'erta, in cui sembra che non ci sia mai una pausa.
Il nostro corpo e la nostra mente, sembra quasi che non rispondano più ai comandi. Ci siamo sentiti stanchi, assonnati, poco lucidi e precisi, con poca pazienza e di sicuro poca dedizione verso gli altri, indipendentemente dall'amore che proviamo per loro.
In questi momenti, le nostre energie sembrano dissiparsi e non essere mai abbastanza per riuscire a rispondere adeguatamente a tutto quello che ci richiede la vita.
Questi sono i momenti in cui al nostro corpo e alla nostra mente manca l’equilibrio, siamo in una condizione di stress cronico. E quando questo succede, perdiamo la capacità di godere dei nostri piccoli piaceri, così caldi e necessari, come quando non riusciamo più a leggere con passione un libro, farci assorbire da un film, giocare davvero con un bambino perdendo il senso del tempo.
Ma abbiamo un’arma segreta per ripristinare l’equilibrio: è il nostro respiro.
La respirazione, la nostra funzione di sopravvivenza più profonda ed ancestrale, ci permette di attivare il Nervo Vago, e di inviare al nostro corpo e alla nostra mente segnali di sicurezza, di rilassamento, di benessere.
L’obiettivo che ci poniamo tramite un uso intenzionale e corretto della respirazione, non è trovare una via verso uno stato di ascetica accettazione della tempesta che ci travolge. L’obiettivo, e la condizione fisiologica di equilibrio, si traduce in una ricerca intenzionale di pause di calma.
Questo è il segreto del benessere.
Non è detto che sia un segreto, in effetti. Molte discipline ce lo hanno già accennato. E quante volte, magari, abbiamo provato con lo yoga, la corsa, la SPA a creare quei momenti di stacco, di calma. Eppure a volte, queste non sembrano funzionare.
Perchè la prima reazione del nostro corpo e della nostra mente allo stress è irrigidirsi; i muscoli diventano uno scudo e così i pensieri, che girano continuamente intorno ai punti critici e alle difficoltà e che continuano vorticosi ed incessanti anche durante una asana, una corsa al tramonto in primavera e un profumatissimo bagno turco. Pensiamo di esserci rilassati, ma per il nostro corpo, non è così.
E in questo, la nostra “macchina dei pensieri” non ci aiuta, perché, lavorando per associazioni razionali, schemi di memoria fisica, processi rapidi e basati sulle valutazioni più logiche e riconoscibili, ci spinge a rimanere sempre nello stesso stato di tensione, allo stesso tempo mandandoci ad alto volume il messaggio “sì, sei rilassato”. Ma la vera difficoltà è data solo dal pensiero che “ci inganna”, ma dal fatto che i segnali del corpo che, invece, ci indicano la giusta risposta, sono ad un volume troppo basso.
Ed è qui che ci può aiutare il biofeedback, una tecnica semplice per rendere visibile quello che, per il momento, non riusciamo a sentire.
Tramite dei sensori collegati al nostro corpo, in modo né invasivo né doloroso, possiamo vedere sullo schermo del pc quello che succede all'interno, per imparare a sentirlo, prima, e a modularlo, poi.
E' in questi paradossi che possiamo cercare il nostro benessere: attivarsi per disattivarsi, guardarsi da fuori, per imparare a guardarsi dentro.
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