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  • Immagine del redattoreChiara Cosentino

Heart Rate Variability: un benessere microscopico

#mindbody #heartratevariability #biofeedback #relax #performance C’è un indice piccolo e discreto, nel nostro corpo, legato al battito del nostro cuore, che può indicarci, senza fraintendimento, quando siamo in uno stato di equilibrio. Si chiama HRV

(Heart Rate Variability), la variabilità del nostro battito.

Perché il nostro cuore non è un metronomo (Paul Lehrer, 2013) e in ogni istante risponde a quella danza di equilibri, battendo più velocemente e più lentamente ad ogni respiro.

Questo indice, nel suo andamento, porta l’impronta della capacità del nostro Nervo Vago di attivarsi e quindi del nostro corpo e della nostra mente di stare in equilibrio.

Quando HRV è elevata, vuol dire che il nostro corpo e la nostra mente sanno cosa fare per funzionare al meglio delle nostre possibilità.

Quando la nostra HRV è elevata, siamo al punto più alto dell nostra curva di efficacia personale, siamo in uno stato di flow.


E questo ci permette di essere più presenti e lucidi, di svolgere meglio i nostri compiti, di prendere decisioni più accurate, di lavorare meglio, ma non solo. Ci permette anche di essere il meglio di noi stessi. Di essere più presenti con le persone a cui siamo legati.


Di costruire e coltivare i rapporti, di provare emozioni quiete e discrete come la cura, la gratitudine, l’apprezzamento, in grado di riempire le nostre giornate.

La chiave per aumentare la nostra HRV è sempre il respiro e, con esso, la capacità di riconnetterci a queste emozioni calme e silenziose.

Il biofeedback coaching, è un processo di crescita individuale, che si avvale dell’utilizzo combinato di HRVbiofeedback e tecniche di coaching individualizzate, mutuate da diversi approcci sullo siluppo individuale scientficamente validati (psicologia positiva, psicodramma, counselling psicologico). In un numero limitato di incontri, che può variare in base alle esigenze del singolo da 4 a 8, l’obiettivo da raggiungere è conoscersi, ascoltarsi e, in questo modo, imparare a “rimbalzare” in nicchie di calma all’interno di vortici di stress, facendo affidamento sul proprio corpo, mente e intenzionalità.

Durante il biofeedback coaching, si impara a lavorare col respiro, vedendo contemporaneamente cosa succede all’interno del proprio corpo, riuscendo ad “alzare il volume” e svelare i messaggi reali del nostro corpo.

Impariamo a conoscere queste “nuove” sensazioni, a non sottostare all’inganno della nostra macchina dei pensieri, che, spaventata dalla novità, cerca di riportarci indietro, allo stato che ci è familiare.

Impariamo a collegare questo stato alle emozioni quiete, ai ricordi, alle immagini, alla nostra storia.

Il biofeedback coaching, vuole sostenere la persona nella comprensione di quali stimoli, interni ed esterni, scatenano una reazione di stress negativo, aiutandola ad identificare strategie semplici ed efficace per gestire quella reazione disadattiva.

Impariamo a conoscere ed accettare le espressioni e reazioni naturali della nostra mente e corpo, e a non indossare un’armatura rigida.

Impariamo ad andare oltre il messaggio di dover “tenere duro, resistere, stringere i denti, non mollare”, perchè non è indossando quell’armatura che riusciremo a stare bene. Cerchiamo di riscoprirci flessibili; fragili in alcuni punti e forti in altri, accettando tutti questi aspetti di sé e scoprendo la morbidezza, la grande risorsa del lasciare andare, per acquisire un punto di vista diverso su sè e su quello che succede.

Impariamo a rendere queste connessioni sempre più forti e stabili, a costruire una nuova familiarità con questo stato di benessere che, nel tempo, renderà sempre meno necessario “vederlo” perchè sarà più immediato “sentirlo”.

E una volta fatta questa conoscenza con il proprio, personale stato di benessere, impariamo a giocarci, a modularlo, ad attivarlo, usando il nostro respiro.

Rallentandolo per godere delle parentesi di calma e sicurezza in mezzo alla vertigine delle giornate, velocizzandolo per aumentare la nostra energia quando abbiamo una importante partita da giocare. A seconda di quello che sentiamo, dei segnali che da dento arrivano, non più silenziati, ma vivi e presenti.

Imparando a danzare con il nostro corpo e le nostre emozioni.

Per essere, ogni giorno, la versione migliore di noi stessi.

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